A petal

A petal. Il racconto del massacro di Gwangju

Prima dei più famosi “Peppermint candy” e “A taxi driver” è stato un altro film, uscito nel 1996, ad affrontare i traumatici eventi del 18 maggio a Gwangju. Si tratta di “A petal” (꽃잎), film che affronta il massacro e le sue conseguenze assestando nello spettatore un dolorosissimo, ma quanto mai necessario, pugno allo stomaco.

Il film racconta di una giovane ragazza che si ritrova nel pieno della rivolta e che resta talmente traumatizzata da ciò che le accade da impazzire, allontanarsi da casa e condurre una vita nella miseria e nella sofferenza. “A petal” è un film politico e allo stesso tempo un racconto molto personale, è una denuncia e insieme un tentativo di rielaborazione di ciò che avvenne in quel doloroso giorno di maggio non solo alle singole persone coinvolte, ma all’intera nazione.

È un film importante sia per quello che narra che per il modo in cui lo fa: con piani narrativi e temporali diversi che si differenziano per gli stili con i quali vengono mostrati. Lungo il film si intrecciano e alternano il tempo presente della protagonista e del brutale uomo che incontra nel suo vagabondare (un presente che corre parallelo a quello del fratello e degli amici che sono alla sua ricerca); il tempo passato prima del massacro in cui la vediamo cantare spensierata una canzone in una calda giornata di sole e il tempo passato del massacro.

A petal

Ogni piano temporale si distingue per lo stile: il presente ha una fotografia realistica, il passato felice ha colori più caldi e accesi, mentre il passato di quella orribile giornata è in un potente bianco e nero con alcune sequenze realizzate con disegni animati. L’inizio del film, poi, è un montaggio di riprese d’archivio degli scontri accompagnato proprio dalla canzone che sentiremo cantare dalla ragazza. È un pezzo del 1967 di Shin Joong-hyun, uno dei pionieri del rock coreano, che venne imprigionato e torturato durante gli anni del regime di Park Chung-hee, il predecessore di Chun Doo-hwan, il cui governo è colpevole della repressione avvenuta a Gwangju.

Alla sua uscita, 16 anni dopo gli eventi, “A petal” non è passato inosservato e ha vinto numerosi premi, tra cui “Best Film” all’Asia Pacific Film Festival e “Best New Actress” e “Best Actor” ai Blue Dragon Film Awards per le interpretazioni di Lee Jung-hyun, qui al suo primo ruolo cinematografico, e Moon Sung-keun che interpreta l’uomo al quale si unisce la protagonista. Nel cast troviamo anche Sol Kyung-gu, nella parte del fratello della ragazza, che solo quattro anni dopo sarà proprio il protagonista di “Peppermint candy” di Lee Chang-dong.

Il film è disponibile su Youtube, purtroppo senza sottotitoli, ma la forza delle immagini è tale da superare qualsiasi barriera linguistica. Vi consigliamo quindi di guardarlo, anche se non conoscete il coreano, ne rimarrete assolutamente colpiti.

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