7 curiosità su Decision to Leave di Park Chan Wook

di Heejo Lee, traduzione dal coreano a cura di Sara Bochicchio

Chiunque sia un estimatore del cinema coreano sicuramente conoscerà il nome di Park Chan Wook (박찬욱). Sin dal film Old Boy (2003), con cui ha fatto conoscere al mondo il cinema coreano, passando per Sympathy for Lady Vengeance (2005), Thirst (2009) fino a The Handmaiden (2016) ha suscitato sia lodi che feroci critiche per aver rappresentato, con una certa brutalità, la violazione di tabù che sono alla base della civiltà umana. Dopo sei anni di silenzio torna sui grandi schermi con una magnifica mise en scene, destinata a stregare gli occhi degli spettatori. Il titolo in inglese Decision to Leave è una traduzione del coreano “Heŏjil kyŏlshim” 헤어질 결심, letteralmente: “decidere di separarsi”, il verbo “heŏjida” indica l’azione compiuta da due o più persone di prendere strade diverse, il film appartiene infatti al genere del mélo-thriller, immergendoci nella storia dei sentimenti contrastanti, di sospetto e interesse, che il detective protagonista Hae Jun (Park Hae Il, che i più appassionati per la cinematografia coreana ricorderanno nei panni dell’ultimo sospetto in Memorie di un assassino di Bong Joon Ho) sviluppa per Seo Rae (Tang Wei), moglie di un uomo ritrovato senza vita. Questa curiosità che il detective prova verso la donna pian piano si trasformerà in amore, evoluzione di un sentimento che ci viene raccontata attraverso una densa descrizione psicologica. Uscito nell’estate dello scorso anno in Corea del Sud, ha innescato una sorta di bufera culturale in patria, attirando l’interesse e le lodi non solo dei cinefili, ma del grande pubblico più in generale. Gli amanti del cinema non hanno potuto fare a meno di mostrare il loro entusiasmo per quest’opera attesa da tanto, inondo il web e i social network di numerose recensioni, analisi e riconoscimenti da parte di chi ha visto e rivisto il film, nonché di battute famose che sono state presto parodiate. Ma a fomentare la gloria del regista vi era già stata l’assegnazione, all’edizione di maggio 2022 del Festival di Cannes, del premio alla regia.

Ora Decision to Leave è fruibile anche agli spettatori italiani nei più importanti cinema del Bel Paese. Se avete visto il film e vi ha appassionato, questo articolo farà in modo che il fascino di tale visione indugi ancora un po’ nella vostra memoria. A seguire 7 parole chiave per innamorarsi ancora di più di questo capolavoro:

  1. Tang Wei

Il regista Park Chan Wook e lo sceneggiatore Jeong Seo Gyeong (정서경) hanno rivelato che da lungo tempo desideravano avere l’opportunità di lavorare con la talentuosa attrice Tang Wei. D’altra parte, proprio per facilitare il casting di Tang Wei si è scelto di rendere il suo personaggio di nazionalità cinese. Il nome dell’attrice è salito alla ribalta nel 2007, grazie al film Lust, Caution. Nel 2011 è apparsa nel film del regista coreano Kim Tae Yong (김태용) “Late Autumn” al fianco del celebre Hyun Bin (현빈), conquistando gli spettatori coreani con la sua magistrale interpretazione. Dopo essersi sposata con il regista Kim Tae Yong, attualmente risiede in Corea del Sud.

  1. Nebbia

La canzone “Nebbia” (안개) di Jung Hoo Hee (정훈희), una delle principali cantanti pop coreane degli anni Sessanta, fa parte del materiale sul quale Park Chan Wook si è basato come fonte di ispirazione.  Di fatto Jung Hoo Hee è la cantante preferita del regista e “Nebbia” uno dei suoi pezzi più amati, che però Park ha scoperto per caso attraverso una cover degli anni Settanta realizzata dal duetto di musica folk Twin Folio (트윈폴리오). Ed è così che da questo brano prende il via il film. Sarà forse una metafora atta a rappresentare una oscura e incerta situazione, legame o sentimento? D’altronde, la città immaginaria di Ipo (이포) che compare nel film è sempre avvolta in uno spesso strato di nebbia. Anche la comunicazione tra i personaggi è resa oscura a causa dell’impacciato coreano con cui parla Seo Rae, in quanto straniera. 

Park Chan Wook inizialmente aveva intenzione di inserire nel film sia la versione con voce femminile che quella con voce maschile della canzone, ma finisce con l’utilizzare solo quella femminile. Tuttavia, essendo legato anche alla versione di Song Chang Sik (송창식), ha invitato questo insieme a Jung Hoo Hee in sala registrazione per realizzare una nuova versione della canzone insieme, che ha inserito nei titoli di coda. 

Con la collaborazione della ballerina Monika (모니카) è stato realizzato anche un videoclip, che vi invitiamo a vedere:

  1. Shānhǎi Jīng (in coreano 산해경)

Nel film appare un libro di grande bellezza, “Libro dei monti e dei mari”. Si tratta di un classico della letteratura cinese che Seo Rae utilizza per familiarizzare con la lingua coreana. Il fatto che in questo testo siano inseriti in hang’ŭl (alfabeto coreano) i nomi delle antiche terre dell’Impero Celeste sta anche a simboleggiare la storia personale di Seo Rae, cresciuta in Cina ma il cui nonno fu parte integrante del movimento per l’indipendenza coreana che aveva base in Manciuria. È stato riportato che sia stata la stessa attrice Tang Wei a scrivere  le parti in hang’ŭl di cui è pieno il libro. L’illustrazione della cover, dove sono visibili sia montagne che mari, è uguale a quella della carta da parati di casa di Seo Rae; viene anche utilizzata attraverso installazioni durante tutta la narrazione per mostrare l’animo frastornato dei personaggi. Questo libro è un elemento di scena che, come il film stesso, rimarrà a lungo impresso nella memoria degli spettatori, con la sua capacità, nonostante appaia per pochi istanti sullo schermo, di condensare l’intero mondo interiore di un personaggio. La sua grafica è stata utilizzata anche come copertina della sceneggiatura del film.  

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Covder della sceneggiatura
  1. Frasi celebri

Tu mi hai… Completamente annientato.

나는요… 완전히 붕괴됐어요.

– Hae Jun

Una delle frasi diventate subito famose, con la quale il detective Hae Jun mostra di riconoscere la perdita di capacità di giudizio obbiettivo, essendo diviso tra attrazione e dubbio nei confronti di una donna sospettata per omicidio. La frase ha lasciato un impatto notevole sul pubblico anche grazie alla delicata performance dell’attore Park Hae Il, totalmente immerso nel suo personaggio.

Nell’istante in cui hai detto di amarmi il tuo amore è finito. Nell’istante in cui il tuo amore è finito il mio ha avuto inizio.

你说爱我的瞬间, 你的爱就结束了。你的爱结束的瞬间, 我的爱就开始了啊。

날 사랑한다고 말하는 순간 당신의 사랑이 끝났고, 당신의 사랑이 끝나는 순간 내 사랑이 시작됐죠.

– Seo Rae

Avendo difficoltà con il coreano, a volte Seo Rae utilizza una applicazione che fa da traduttore simultaneo per comunicare con il suo interlocutore. Il regista, discutendo riguardo il linguaggio di questo personaggio, ha commentato che quando Seo Rae parla velocemente, attivando l’applicazione, il tempo di attesa per la traduzione porta sullo stesso livello di tensione Hae Jun e lo spettatore: «Hae Jun non può capire il cinese di Seo Rae e l’ansia che prova per l’arrivo posticipato di un significato alle parole e ai gesti di lei è qualcosa di importante per gli spettatori da percepire in eguale misura con lui». Quando Seo Rae parla in coreano trattiene in una certa misura i suoi sentimenti, ma quando parla cinese il suo viso e i suoi gesti rivelano così tanto le sue emozioni da lasciare un forte impatto sullo spettatore.

  1. Registratore

Senza volerlo questo film ci fa desiderare un Apple Watch. Hae Jun, infatti, registra i suoi pensieri utilizzando un’applicazione del suo Apple Watch. La scelta di utilizzare tale dispositivo ci viene spiegata dallo sceneggiatore Jeong Seo Gyeong: «Il motivo sta nel fatto che Hae Jun non avrebbe mai potuto lasciare i suoi pensieri più reconditi per iscritto. Quello a cui lui cerca di dare voce è celato nel profondo del suo animo, qualcosa di difficile da dire persino a sé stessi e che alla fine non riesce a esprimere davvero».

Anche se non è stata utilizzata per davvero e mai mostrata durante le riprese, l’applicazione per la registrazione vocale progettata appositamente per il film è bellissima. Su Instagram ha mostrato fieramente la sua creazione, chiamata UI UX, la direttrice artistica Ryu Seong Hie, dando così sollievo al suo dispiacere per la mancata apparizione nel film.

https://www.instagram.com/p/ChJ-StEul6w/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D

Dal profilo IG di Ryu Seong Hie
  1. Jeong Seo Gyeong

Si tratta dello sceneggiatore e del collaboratore di più lunga data di Park Chan Wook. Questi hanno collaborato insieme in cinque pellicole, iniziando con Sympathy for Lady Vengeance, hanno poi prodotto insieme I am a Cyborg, But That’s Ok (2006), Thirst, The Handmaid ed infine Decision to Leave. Nella prefazione alla sceneggiatura di Sympathy for Lady Vengeance, Park Chan Wook ha rivelato: «È grazie a Jeong Seo Gyeong  se nei miei film sono inseriti elementi quali: femminilità, ingenuità infantile, bellezza fiabesca, ottimismo, romanticismo, senso di gratitudine e fantasticherie senza senso». Dalla sua pubblicazione nell’agosto 2022, nell’arco di una sola settimana la sceneggiatura di Decision to Leave è tornata in stampa ben 11 volte.

  1. Cameo

In questo film compare un personaggio inaspettato per il pubblico coreano, mi riferisco alla comica Kim Shin Young (김신영). Famosa per la sua parlantina e per la risposta sempre pronta, non vi è praticamente nessuno in Corea che non la conosca, ed è estremamente popolare. La scelta del suo casting dipende tutta da Park Chan Wook in quanto la maggior parte del team di produzione era contrario, ma alla fine si è fatta persuadere dal regista. Quest’ultimo ha infatti dichiarato: «Ritenendo questa persona (Kim Shin Young) di una genialità eccezionale, ho capito che non potevo permettere che il mondo del cinema la mettesse da parte». Vi racconto un piccolo aneddoto: anche Bong Joon Ho, regista di Parasite (2019), ha appreso con gioia la notizia del casting di Kim Shin Young, esprimendo la sua ammirazione per la comica all’amico Park Chan Wook rivelando: «Serbo un file con le registrazioni di tutte le sue performance!»

Kim Shin Young in Decision to Leave

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